Introduzione alla Classificazione Decimale Dewey

Cos’è la Classificazione Decimale Dewey

Classificare significa identificare e raggruppare gli elementi in classi organizzando la conoscenza in base a caratteristiche comuni, ad esempio per argomento. In ambito bibliotecario, la classificazione è utilizzata per associare il contenuto concettuale di un libro (o documento) alla sua collocazione fisica a scaffale.

Il sistema di classificazione bibliografica più diffuso al mondo è la Classificazione Decimale Dewey (CDD), ideata nel 1873 dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey. Si tratta di uno strumento in continua revisione affinché tutte le nuove acquisizioni del sapere siano in esso presenti. La CDD è arrivata, infatti, alla 23° edizione.

Leggi i nostri suggerimenti su come orientarsi a scaffale.

Sull'argomento:


Organizzazione e funzionalità

Com’è fatta la CDD

Lo schema di Classificazione Decimale Dewey, organizzato gerarchicamente, raggruppa il sapere in 10 macro-classi, ciascuna delle quali è suddivisa in 10 divisioni e ogni divisione in 10 sezioni. Questo sistema permette di aggiungere nuove classi o espandere quelle esistenti in maniera illimitata, inserendo nuovi argomenti.

Le 10 macro-classi sono:

  • 000 Informatica, informazione e opere generali
  • 100 Filosofia e psicologia
  • 200 Religione
  • 300 Scienze sociali
  • 400 Linguaggio
  • 500 Scienza
  • 600 Tecnologia
  • 700 Arti e attività ricreative
  • 800 Letteratura
  • 900 Storia e geografia

Le funzioni principali della CDD

  • Catalografica: attribuisce alle risorse catalogate la classe corrispondente all’argomento trattato; 
  • Topografica: permette di ordinare i volumi per ambito disciplinare, ciò consente, dunque, di trovare libri che trattano del medesimo argomento nello stesso scaffale, agevolando così la ricerca da parte dell’utente.
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