Storia

La Luiss Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli venne avviata da una preesistente istituzione romana, l’Università Pro Deo, che nel 1966 disponeva di un patrimonio bibliografico di circa 20.000 volumi provenienti in maggior parte da donazioni e di conseguenza dal carattere eterogeneo.

Biblioteca Luiss, 1988 Nel 1977, con l’istituzione della Luiss, la crescita del patrimonio della Biblioteca venne curata in relazione alle esigenze scientifiche e didattiche delle Facoltà di Economia e Scienze Politiche, a cui si aggiunse nel 1982 la Facoltà di Giurisprudenza.
Gli Uffici della Biblioteca erano collocati al piano terra di Villa Alberoni, la sede storica di Viale Pola 12, mentre il magazzino e la sala di lettura si trovavano al piano seminterrato. In quegli anni, per espressa volontà di Guido Carli, l’Università investì risorse nella costituzione di un CED-Centro Elaborazione Dati basato su tecnologia hardware e software IBM. Il progetto di automazione, allora all’avanguardia, riguardò la didattica, i servizi di segreteria, la contabilità e soprattutto la Biblioteca con la creazione di Stairs, un software proprietario per la catalogazione e la ricerca del materiale bibliografico.

Biblioteca Luiss, 1988 L'ampliamento dei servizi offerti e delle raccolte, arrivate a circa 45.000 volumi, rese necessario nel 1988 il trasferimento della Biblioteca nell'attuale sede in Via di Santa Costanza 53, in un luogo di particolare pregio che sorge nelle immediate vicinanze di una delle più importanti testimonianze architettoniche di Roma, il Mausoleo di Costanza: un edificio a pianta centrale eretto in memoria della figlia dell'imperatore Costantino I, attualmente destinato a chiesa cattolica e individuato nella Carta della Qualità del Comune di Roma sia tra gli Edifici a Tipologia Speciale ad Impianto Seriale, sia tra le Preesistenze Archeologico Monumentali.
La sede si componeva allora di due blocchi, uno collocato al pianterreno di un edificio risalente ai primi anni del '900, il complesso del Protettorato di S. Giuseppe con gli edifici Umberto I e Cecilia Serlupi, e l'altro, un padiglione di costruzione più recente, posto di fronte all'ingresso dell'edificio principale.

Nel 2000 venne adottato l’ILS Amicus che introdusse l’utilizzo di standard internazionali per la catalogazione del patrimonio monografico, giunto a 75.000 volumi, e di quello periodico di circa 1.200 testate.

Dal 2002 la Biblioteca ha avviato un profondo processo di rinnovamento con l’introduzione di ulteriori e più specializzati servizi e con una decisa svolta verso il digitale fino all’adozione, nel 2013, del discovery Summon di Ex Libris per l’interrogazione simultanea del catalogo, delle numerose risorse elettroniche e degli archivi istituzionali.

Biblioteca Luiss, anni '90  Il processo ha raggiunto il suo culmine nel 2018 quando, dopo due intensi anni di ristrutturazione che hanno visto l’acquisizione dell’intero piano terra dell’edificio Cecilia Serlupi e di un secondo padiglione esterno, la Biblioteca ha messo a disposizione dell’utenza locali del tutto modernizzati sia nelle forme, ispirate a un design contemporaneo, che nell’impronta fortemente tecnologica caratterizzata, tra l’altro, dalla completa dematerializzazione dei processi di riproduzione.
Sempre nel 2018 la Biblioteca ha introdotto la piattaforma Alma di Ex Libris divenendo la terza istituzione del mondo ad utilizzarla con il discovery Summon.

La Biblioteca partecipa a diversi progetti di cooperazione tra cui AIBACNPCLOCKSSESSPERIGeLUITALE NILDE.